Guidati dal Presidente, Livio Mengotti, i soci di IUVP- Interventi Umanitari Valposchiavo - si sono riuniti venerdì scorso, 8 aprile 2022, per i lavori dell’assemblea annuale ai quali hanno partecipato e votato 35 persone.
di Enrica Praolini corrispondente di Il Grigione Italiano
Un’occasione per rivedersi, dopo lo svolgimento in modalità virtuale dello scorso anno e per analizzare, oltre ai risultati, anche i nuovi obiettivi, in particolare sul fronte della guerra; ospiti della serata i due ragazzi ucraini ormai conosciuti da tutta la popolazione, Hlib Suriaha e Pavlo Tekuchev, rifugiati in valle da quando sono scappati da Kiev, all’i inizio di marzo; una fuga insieme ad altri 7 connazionali alla quale ha fatto seguito, nelle scorse settimane, un rapido e temporaneo rientro in patria proprio per portare gli aiuti raccolti da IUVP.
Dunque una storia che li ha visti passare, in una manciata di giorni, dalla condizione di profughi a quel la di volontari oltre che testimonial ed interpreti preziosi dei principali bisogni nelle zone maggiormente col pite dal conflitto.
Un ruolo essenziale il loro, anche in prospettiva se e quando aumenterà il numero di coloro che scappano dal territorio ucraino e approdano in Svizzera e stanti i dati di disponibilità a livello cantonale, anticipati da Mengotti, con la previsione di poter gestire circa 9000 profughi nei Grigioni ed una capienza in valle quantificata in circa 200 persone per le quali bisognerà eventualmente organizzare la gestione superando problemi organizzativi non indifferenti; soprattutto mamme con bambini e ragazzi in età scolare per i quali bisognerà pianificare un’attività scolastica adeguata.
«Abbiamo portato in salvo 24 persone che rischiavano la vita - hanno raccontato i giovani, entrambi attori del Teatro di Kiev - dopo aver lasciato a destinazione oltre 1000 chili di materiale fra medicine, cibo e vestiario; tutto ciò grazie all'immensa generosità dei valposchiavini. La maggior parte di chi è giunto fino a qui proviene da Mariupol e non ha più né casa né altro: non avrebbero mai avuto la possibilità di scappare da soli! In dieci giorni sono passati dalla disperazione al pensiero di poter sopravvivere - hanno testimoniato ancora i ragazzi - parliamo in particolare di donne anche in età avanzata che sono sopravvissute in un rifugio sotterraneo per due settimane»>.
Sullo sfondo la storia di Olga Surihaha, mamma di Hlib, il tramite che ha dato avvio a questo slancio di solidarietà essendo già a Poschiavo per lavoro prima dello scoppio del la guerra; vicende toccanti a cui gli ospiti hanno fatto seguire una disamina della situazione attuale partendo dall'inquadramento geografico e storico.
Per la parte più strettamente legata alla vita associativa, dopo aver ricordato i soci che non ci sono più, il presidente ha illustrato quanto fatto lo scorso anno ottenendo approvazione unanime; un dato spicca su tutti: 1500 ore di volontariato censite e documentate, ma la ricchezza è ben più grande.
L'elenco delle missioni umanitarie è lungo e le trasferte hanno cadenza praticamente mensile: il camion di aiuti inviato a febbraio al campo profughi vicino a Pila, in Bosnia in collaborazione con la comunità bosniaca del Ticino; il tir con 90 metri cubi di materiale mandato in Moldavia il mese successivo; poi l'assemblea da remoto ad aprile, nel pieno della pandemia e l'invio delle finestre per un centro comunitario degli zingari moldavi. Ancora: materassi in Romania e in Congo, soprattutto per gli orfanotrofi; presa in carico dei letti elettrici dismessi dall'ospedale di Samedan per la successiva distribuzione; raccolta di risorse economiche - come la vendita delle arance - e preparazione e spedizione dei regali di Natale per i bambini delle aree in difficoltà.
Il rapporto di cassa e dei revisori dei conti è stato archiviato con approvazione unanime, così come l’assemblea ha salutato con favore l’ingresso di nuove leve, in sostituzione delle progressive uscite, all’interno del comitato che guida le attività.
Il ruolo di protagonisti spetta su questo fronte ai giovani, con la nomina di Laura Costa Compagnoni e Ro mano Dorsa entrambi già impegnati nel sociale da tempo ed entrati con entusiasmo e per acclamazione.
Per loro, come per il resto del gruppo, il tempo degli applausi è breve anche alla luce del programma già fitto delle prossime settimane; naturalmente, anche se la guerra in corso assorbirà gran parte degli sforzi, gli impegni ordinari non possono rallentare: nell’imminenza è infatti previsto un nuovo invio di materiale a Kiev ma anche una spedizione per portare aiuti alle comunità moldave e nuovi interventi in Romania.
Proprio a quest’ultima è stato destinato un contributo economico per l’aiuto psicologico a chi, in fuga dal conflitto, arriva con gravi traumi; il denaro servirà ad attivare servizi di assistenza professionale e specializzata presso dei container già allestiti sul posto e all’interno di un edificio individua to per questo scopo.
Fra i ringraziamenti della serata – ma uno li rappresenta tutti - quello alla ditta Iseppi, (rappresentata in assemblea da Delio, titolare della ditta) che ha messo a disposizione propri magazzini di Campascio per una quota simbolica consentendo così lo stoccaggio e la perfetta gestione di tutto il materiale che viene raccolto.