Ancora aiuti per l’Ucraina. Questa volta recapitati direttamente da Livio Mengotti, presidente dell’associazione IUVP (Interventi Umanitari Valposchiavo), accompagnato dagli ucraini Pasha e Angela Tekuchev.
di Piergiorgio Evangelisti
Trecento pacchi e poi 15 stufe elettriche, tre generatori, coperte e vestiario: questo il carico partito da Poschiavo.
La missione è iniziata sabato 20 dicembre e terminerà il 4 gennaio 2023. Giovedì 22 passaggio della frontiera tra Polonia e Ucraina a Krakovet’s. Passati per Leopoli si sono diretti a Rivne, dove sono stati scaricati buona parte degli aiuti per la popolazione della zona. 16 grandi scatole di regali per i bambini di Cherson sono subito proseguite con un furgone dell’esercito, perché come sappiamo la città è soggetta a pesanti bombardamenti da parte russa. Mentre si stavano scaricando gli aiuti è venuta a mancare la luce, grazie alla strategia terroristica russa che colpisce le centrali elettriche ucraine. Le operazioni di scarico non si sono interrotte, agevolate dai fari degli automezzi.
Il furgone in coda al confine tra Polonia e Ucraina
Il giorno dopo, nel sobborgo di Hoshcha , sono entrati in alcune case. Una in particolare è parsa molto misera, senza riscaldamento, abitata da quattro bambini ed una madre, molto provata dalla vita. Bambini prima increduli e poi sorridenti per i regali.
Famiglia di Rivne a cui sono stati portati aiuti
In un incontro caloroso Mykola Panchuk, un’autorità locale responsabile dei servizi di assistenza, così si è espresso: “I sorrisi e gli occhi gioiosi dei bambini sono diventati anche per noi adulti un meraviglioso regalo alla vigilia di Natale. Ringrazio di cuore tutti coloro che aiutano a sentire lo spirito del Natale e creano un’atmosfera natalizia per i bambini della nostra comunità. È stato bello sentire da Livio che i residenti in Svizzera, come tutta l’Europa, percepiscono la guerra in Ucraina come un’aggressione da parte della Russia e stanno cercando di partecipare alla vita delle vittime di questa guerra. Esprimo la mia sincera gratitudine a a tutti i residenti della Valposchiavo per il loro aiuto e sostegno, per i vostri cuori gentili e sinceri”.
In una diversa sede il “nostro” Mengotti è stato anche insignito d’una onoreficenza per gratitudine. E lui ha voluto testare la Sanità ucraina. Un piccolo disturbo l’ha colpito: entro un’ora è stato visitato, sottoposto a raggi X e curato, a cifre irrisorie. Intanto Pasha e Angela si sono recati in grandi supermercati a Kyiv per acquistare alimenti e farmaci, con i soldi ricavati nella cena di beneficenza a Poschiavo di inizio dicembre. Non c’è penuria, infatti l’approvvigionamento è garantito dall’Occidente, passando prevalentemente per la Polonia. I prezzi? Molto competitivi, da tre a cinque volte inferiori che da noi. E comunque si è ritenuto giusto acquistare qui per sostenere l’economia locale.
Diploma d’onore per Mengotti
Mercoledì 28, partenza per il Donbass. Sosta notturna in un albergo a Pokrovs’k. Nessun ristorante in zona, ma Livio ha cucinato qualcosa nel camper, portato poi in camera. Qualcosa? Pizzoccheri! Forse non del tutto corrispondenti alla ricetta classica dell’Accademia di Teglio… Notte senza colpi di cannone, ma con il chiasso e le canzoni di soldati brilli. I colpi di cannone sono stati ben sentiti bene l’indomani (giovedì 29) a Kurachove… i russi a soli 10 chilometri.
Strada facendo ecco un edificio distrutto ieri da una granata. A questo punto Livio e gli accompagnatori vengono dotati di giubbetti antiproiettili. Il viaggio prosegue in avanti verso il villaggio di Krasnohorivka. Il fronte è a 2/3 chilometri. La gente accorre. La distribuzione di vestiti e alimenti è una benedizione. Ciliegine sulla torta: cioccolato svizzero e i biscotti di Giovanna (la moglie di Livio, per i pochi che non lo sapessero!). Adesso un missile russo viene intercettato a poca distanza. È il momento di tornare a ovest verso le retrovie, con il cuore a pezzi per i dolori visti e percepiti.
Si svuota il furgone e si distribuiscono medicinali
Piergiorgio Evangelisti