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Il 31 agosto 2023 avevamo caricato 90 metri cubi di materiale per un totale di 9'670 kg destinato alla Comunità religiosa "Portatori di speranza" di Chișinău". Il materiale è stato distribuito nella regione e servirà soprattutto ad aiutare i profughi ucraini che arrivano in Moldavia. Per verificare la situazione sul posto abbiamo inviato un nostro volontario che ci ha scritto il seguente rendiconto

A metà ottobre mi sono recato in Moldavia per alcuni giorni a visitare Eduard Edu e la sua comunità religiosa evangelica "Portatori di Speranza". Per non arrivare completamente a mani vuote ho deciso di portare con me una pianola donata dai miei vicini di casa a IUVP. La pianola ha viaggiato con me in aereo in cabina e verrà installata in una delle sei chiese "multiuso" fondate da Eduard, di cui parlerò in seguito.

Parto con l'aereo da Orio al Serio a Bergamo. L'Airbus A320 vola dapprima su un tappeto di nuvole dalla superficie variegata, da cui spuntano le vette più alte delle Alpi prima e in seguito dei Carpazi. Col naso stampato sull'oblò dell'aereo vedo le luci del tramonto e poi le luci delle città, pozzi di luce con filamenti che portano ai villaggi. All'atterraggio dopo le procedure doganali trovo Chişinãu, una città internazionale e moderna ad attendermi. Una cosa che si nota subito sono i semafori col conto alla rovescia che indica in secondi la durata della fase rossa o verde. Pernotto nello Chalet di Eduard ancora inconsapevole del salto indietro nel tempo che mi attende il giorno dopo.

Alla mattina del 14 sono a Durleşti, oramai un sobborgo di Chişinãu dove c'è l'ufficio dei Portatori di Speranza. Lì Giorgio, Samiel e Sergio caricano una camionetta con circa 3 tonnellate di cibo di prima necessità (purea, pasta, patate, fagioli, zucchero, olio, vestiti) per un valore di circa 3'000 euro che verrà poi distribuita a 183 famiglie che si trovano in condizioni difficili. Un'azione come questa era stata resa possibile dal contributo IUVP in primavera. La camionetta porta il cibo al magazzino dei Portatori di Speranza a Ungheni a circa due ore di auto di distanza. Eduard è preoccupato per l'inverno e dice che il suo traguardo è organizzare sei di queste azioni ogni anno.

Sergio, Eduard, Giorgio e Samiel di fronte alla camionetta con 12 metri cubi di cibo

A Ungheni vedo il magazzino con il suo responsabile Sascha. Ci sono ancora alcune finestre, scatole e il letto medico dell'ultimo camion spedito a fine agosto da IUVP. Sascha mi assicura che i vestiti e i beni non vengono distribuiti a casaccio ma secondo le necessità di ogni famiglia, cosa che potrò constatare anch'io dopo aver visitato le famiglie nei villaggi.

Sascha mostra il contenuto del magazzino di Ungheni

Eduard mi mostra lettere di ringraziamento con fotografie di bambini che servono per dimostrare al governo moldavo che i carichi ricevuti vengono donati e non venduti.

Le lettere di rigraziamento sul tavolo

Nei giorni seguenti accompagno i portatori di speranza nei villaggi di Grozasca, Horodca, Ulmu e nella cittadina di Criuleni. Si parte col bus carico da Ungheni e ci si reca nei villaggi a distribuire cibo e materiale alle famiglie povere. Andrej, Giorgio e Andrej l'uzbeko, ognuno sono responsabili di un villaggio, in cui loro sono cresciuti. Non è soltanto un aiuto materiale ma anche spirituale, a volte si deve convincere un marito che non è una vergogna accettare un aiuto, a volte si legge un passaggio della Bibbia per dare coraggio e poi ci si informa se altre persone necessitano di aiuto.

La signora ci ha regalato la cassetta di uva sulla destra per ringraziarci

Alcune dacie delle famiglie che visito sono malmesse. Alcune hanno buchi nel tetto ed alcune stanze non sono agibili. Tutte le famiglie vivono in maniera rurale, con un piccolo giardino davanti a casa e con molti animali, generalmente oche, galline e un cane. Poi fuori vedo una motocross sfrecciare e mi chiedo se un contrasto simile ci fosse nella Valposchiavo degli anni sessanta.

Dapprima non ci faccio caso, ma poi comincio a notare in tutte le case che visito magari un giocattolo o un cavallo a dondolo o una bicicletta o un mobile e con piacere penso che devono essere di IUVP. Sono così testimone di una distribuzione capillare e laboriosa che richiede molto tempo, discussioni e benzina per raggiungere tutti i bisognosi, in un certo senso la versione speculare della raccolta che IUVP fa casa per casa, soffitta per soffitta, che con cura sceglie e trasporta il materiale al magazzino di Zalende.

I portatori di speranza consegnano cibo e due materazzi nuovi a questa famiglia. Si intravvede un cavallo a dondolo.

Andrej l’uzbeko dietro a sinistra consegna cibo, anche qui si notano mobili e pupazzi che forse sono di IUVP

Ho occasione di visitare due delle sei chiese che Eduard ha costruito. Nella chiesa di Holercani assisto alla Messa domenicale, naturalmente sedie e divano sono di IUVP e c'è una lavatrice per chi vuole lavare i panni!

Eduard durante la predica della Messa domenicale

Nella chiesa di Criuleni ci sono anche una lavatrice, una stanza piena di vestiti per chi ha necessità e una stanza con materazzi per trasformarla in un dormitorio per rifugiati. Verrà anche presto installata una cucina. È in questa chiesa che la pianola trova casa ed è il piccolo Adrian, figlio di Natalyia e Andrej l'uzbeko il primo moldavo a suonarla.

Adrian suona felice la pianola nella chiesa di Criuleni

Ma cosa ci fa un uzbeko in Moldavia, vi chiederete? L'ho chiesto ad Andrej e la risposta è semplice. Andrej ha conosciuto Natalyia in Uzbekistan perché lei era lì ad aiutare con l'ONG Operation Mobilisation e in seguito si sono trasferiti nel paese natale di Natalyia, la Moldavia. Come dire che noi aiutiamo la Moldavia, la Moldavia aiuta l'Uzbekistan e alla fine ci si aiuta un po' tutti a vicenda. Tra l'altro l'Uzbekistan ha delle montagne bellissime simili alle nostre. Andrej e Natalyia oltre al loro figlio Adrian hanno adottato altri 2 figli. Poi hanno ricevuto una chiamata dai servizi sociali: ci sarebbero altri 6 fratelli e sorelle da adottare in blocco perché la legge non permette di spezzare le famiglie di orfani. E così ora nella loro casa ci sono 9 figli da accudire!

Infine quasi per caso ho fatto anche il turista: sono capitato in un museo sovietico all'aria aperta, probabilmente una caserma abbandonata, dove moltissime statue di Lenin e Stalin stanno a meditare sotto la pioggia inclemente assieme a tre aereoplani e due elicotteri sovietici.

Il museo sovietico all’aria aperta di Petru Costin

Sono anche salito su di uno e per un attimo ho pensato di tornare a casa con quello :-) Poi ho visitato il museo etnografico di Criuleni: i loro costumi tradizionali e atrezzi agricoli sono simili ai nostri. Il condottiero moldavo Stefan Cel Mare è l'eroe nazionale. Il nome Criuleni è dato dai due innamorati Criu e Leni, che si sono affogati nel fiume Nistru perché il loro amore era osteggiato dai loro genitori. Nel museo ci sono le fotografie che commemorano i morti nelle guerre di Transnistria e Afghanistan.

Adrian al museo etnografico di Criuleni di fronte a un bellissimo telaio per la tessitura

Della Transnistria ho visto solo il posto di blocco con un soldato e un carro armato russo a Ustia e un po' da lontano la centrale idroelettrica a fiume di Dubãsari. Mentre da noi il progetto sembra congelato, ho visto che in Moldavia si sta costruendo un "parc fotovoltaic", sembra pusciavin ma no, è moldavo.

Non posso terminare l'articolo senza parlarvi di Giorgio che tra le altre cose parla benissimo l'italiano. Sua madre è morta quando lui aveva tre anni ed è cresciuto assieme ad altri 14 fratelli grazie a suo padre che di giorno lavorava e di notte cacciava nei boschi. Ha lavorato per alcuni anni in Italia ma poi è tornato in Moldavia dove si è sposato e cresce i suoi tre figli. Ora oltre ad essere un portatore di speranza lavora anche nel negozio "Papà di Gigi" dove si ripara di tutto, dagli indumenti ai televisori. È Giorgio che mi accompagna all'aereoporto di Chişinãu. Ci salutiamo e come tutti gli altri portatori di speranza mi raccomanda di portare un sentito grazie a tutti i volontari e donatori di Interventi Umanitari Valposchiavo.

All'aereoporto mi sento come sollevato, da una parte non devo più trascinare la pianola tra i controlli aereportuali, dall'altra lascio un paese, la Moldavia, in forte crescita economica, popolata da gente gentile e risoluta, da donne e uomini di buona volontà!

Per IUVP, Tiziano Mengotti