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Il 9 aprile 2025 Interventi Umanitari Valposchiavo (IUVP), un’associazione di volontari e sostenitori, con lo scopo di sostenere e realizzare progetti di aiuto umanitario, ha inviato in Ucraina un autotreno (TIR) di materiale in buono stato, raccolto nella nostra regione. Si tratta della ventesima spedizione a partire dall’inizio dell’invasione in Ucraina.

Dal 2022 l’attenzione di IUVP è stata rivolta all’Ucraina, alla Romania e alla Moldavia, dove sono arrivati centinaia di migliaia di profughi. Anche a Poschiavo sono arrivati circa 60 profughi che sono stati aiutati inizialmente da IUVP a sistemarsi in collaborazione con le autorità e la Chiesa Evangelica.

L’attività di IUVP consiste principalmente nel raccogliere materiale nella nostra regione, immagazzinarlo nel grande deposito a Campascio, messo a disposizione dalla Ditta Iseppi ad un prezzo simbolico, per poi portarlo nelle zone sinistrate o molto povere.  

Parte del materiale è stato inviato al centro di raccolta dell’Oblast di Rivne e parte alle suore della diocesi ortodossa di Zhytomyr. Le suore che operano nell'ambito della diocesi di Zhytomyr svolgono diverse attività, come il servizio caritatevole, l'assistenza ai bambini e ai giovani, la catechesi e il culto. La loro attività è in linea con la missione della Chiesa ortodossa, che è quella di servire il prossimo e di promuovere la fede cristiana. A loro abbiamo spedito anche un contributo di 1'000 CHF per poter sistemare il materiale.

Volontari che hanno caricato l’autotreno il 9 aprile 2025

Ormai è trascorso il terzo anno di guerra e gli ucraini hanno disperatamente bisogno di aiuto. Tutta la nazione è impegnata nello sforzo militare di difesa. Ora hanno passato di nuovo un duro inverno perché la Russia continua a bombardare le strutture civili e i civili stessi nell’intento di demoralizzarli. Questa situazione non fa che aumentare l’odio degli ucraini verso il popolo russo.

L’articolo del pastore Paolo Tognina sull’ultimo Grigione Italiano del 17 aprile testimonia il dolore e lo sconforto di queste persone.

«Etica e morale»

L’agire del regime russo è senza etica e morale. Ad esempio nei territori in cui eravamo stati nel dicembre 2022- gennaio 2023 del Donbass, tutte le proprietà degli ucraini fuggiti sono state sequestrate. Secondo un’inchiesta della BBC, confermata dagli ucraini residenti in valle, per non perdere le loro case, i proprietari dovrebbero affrontare un pericoloso ritorno nelle zone invase, controlli di sicurezza con la probabilità di essere arrestati per essersi opposti all’invasione, complesse procedure burocratiche e infine accettare un passaporto russo.

«Senza proprietario»

Una nuova legge russa ha recentemente accelerato il processo di sequestro, rendendo così più difficile per i proprietari ucraini far valere i propri diritti. Le confische sembrano dunque far parte di un piano più ampio per russificare le regioni conquistate, interessate anche dalla costruzione di nuove strutture militari e dalla ridenominazione delle strade. Le case sequestrate fanno parte del “bottino di guerra” e vengono generalmente assegnate a famiglie di soldati russi che hanno partecipato all’invasione e che sono disposte a trasferirsi nelle zone conquistate.

Infatti in una pubblicità militare per trovare volontari russi per “l’operazione speciale” si vedono due soldati russi in trincea, in cui uno chiede all’altro: “Tu preferisci un appartamento a Kiev o a Odessa?” Oltre ad uno stipendio mensile che supera di 5-8 volte il salario medio in Russia, i volontari hanno diritto ad un bonus per azioni particolari (es. distruzione di equipaggiamento nemico) e indennità di rischio e benefit extra per chi partecipa attivamente al fronte. Ricordiamo che dall’inizio dell’invasione milioni di ucraini sono fuggiti dalle zone conquistate e quindi si tratta di un “bottino di guerra” enorme.

«Un processo angosciante»

Il piano è considerato una violazione delle leggi di guerra internazionali (Quarta Convenzione di Ginevra e Convenzione dell'Aja) che proibiscono il sequestro di proprietà civili. «Un processo» quest'ultimo, definito «angosciante e confuso» da Petro Andrushenko, ex consigliere del sindaco ucraino di Mariupol. E mentre tra gli ucraini regna rabbia e smarrimento, Mosca aggiunge simboli russi ed elimina la lingua ucraina dalle zone occupate.

Per ulteriori informazioni  email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per chi volesse contribuire alla continuazione di questa opera umanitaria:

Contributi o donazioni:

Banca Cantonale Grigione 7001 Coira

IBAN: CH83 0077 4000 3624 9000 0 Interventi Umanitari Valposchiavo 7742 Poschiavo Conto 70-216-5

Donare materiale o merce in buono stato:

Per il Comune di Brusio: Severino Passini (Tel.: 079 393 10 06)

Per il Comune di Poschiavo: Fernando Zanetti (Tel.: 078 679 88 52)

Per il Comune di Bregaglia: Rodolfo Maurizio (Tel.: 081 824 33 65)