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Dal 20 dicembre 2022 al 3 gennaio 2023 siamo stati in Ucraina a portare i vostri aiuti fino nel Donbass a 4 km dal fronte dei combattimenti. Qui pubblichiamo la terza parte del viaggio dove andiamo a Kiev a comperare alimentari da portare nel Donbass

Il 24 di dicembre 2022, vigilia di Natale, restiamo bloccati alle porte di Kiev, perché vige il coprifuoco a partire dalle 23:00.

Festeggiamo il Natale in camper. Fuori c'è questo scenario. Ognitanto si sentono le sirene di allarme antiaereo di Kiev. Parte degli uvraini stanno anche festeggiando il Natale sotto le bombe.

Le chiese ortodosse ucraine hanno deciso di separarsi dalla chiesa ortodossa di Mosca, perché il loro patriarca Kyrill predica che questa è una guerra santa contro il mondo occidentale in decadenza e depravato. Quindi gli ucraini si sono messi a celebrare il Natale con i paesi europei il 25 dicembre e non il  6 gennaio come fa Mosca.

Il giorno di Natale entriamo a Kiev. Il centro della città per intanto è stato risparmiato dai bombardamenti. Angelina e Pasha mi sistemano in un piccolo albergo nel centro storico, perché secondo loro è più sicuro. Loro vanno a vedere del loro appartamento che hanno abbandonato in marzo 2022. Non mi vogliono portare perché non hanno un terzo letto, non sanno come funzionerà il loro riscaldamento e non c'è posto per parcheggiare il camper con il rimorchio.

Questo è il cortile dell'albergo a Kiev. È praticamente deserto, Il giovane amministratore Max mi racconta che negli anni precedenti nell'occasione del nostro Natale, l'albergo era pieno di turisti che venivano da tutto il mondo per passare il Natale a Kiev.

 Questa è  Андріївський узвіз. Io non sapevo leggere né pronunciare né comunicare questo nome quindi ero perso in questa strada.

Tradotto è Andriivs'kyi descent, cioè discesa di Sant'Andrea. Per fortuna Ilon Musk ha venduto il suo sistema satellitare Star Link agli ucraini e i russi non riescono a togliere all'Ucraina internet e quindi io mi potevo orientare e comunicare tramite il traduttore di Google.

Questa strada il giorno di Natale era, negli altri anni, piena di turisti. Quest'anno c'erano solo gli ucraini più coraggiosi che sparivano se le sirene si mettevano a suonare.

Questa sul sottofondo è la chiesa di Sant Andrea, in cima al colle. Anche Kiev come Roma ha diversi colli.

Angelina e Pasha  il giorno di Natale sono andati a  consegnare ancora un po' di materiale che non avevamo lasciato a Rivne e 2 generatori. Ci manderanno le foto quando li metteranno in funzione. Al ristorante abbiamo pianificato la seconda parte del viaggio. Angelina e Pasha hanno fatto una lista del materiale da portare nel Donbass su indicazioni del soldata Sacha, loro amico, che è al fronte.

Con la cena di beneficenza ucraina, organizzata a Poschiavo il 3 dicembre 2022, abbiamo raccolto circa 4'000 CHF. Con questi soldi vogliamo comperare alimentari a Kiev da portare nel Donbass. Qui gli alimentari costano circa 3 volte di meno.

Angelina e Pasha hanno cercato i negozi di Kiev con i migliori prezzi e domani andremo a comperare 1'800 kg di alimenti e 40'000 HUA di medicinali.

Da 9 ore siamo senza corrente e tornando dal ristorante da solo verso il mio albergo, curiosando tra una strada e l'altra senza preoccuparmi di dove ero, perché tanto col navigatore non c'è problema, ho avuto invece il problema che la batteria del telefono con il freddo era scarica. Mi sono sentito perso perché non sapevo leggere i nomi delle strade in ucraino e gli ucraini non parlano l'inglese.

Sono arrivato all'albergo, ma senza luce salire le scale e trovare la stanza 406 è stata un impresa. Mi sono sentito come un cieco. Ho usato tantissimo il tatto 🤗. Per fortuna Max, il direttore dell'albergo è venuto a cercarmi e mi ha portato un powerbank per caricare il telefono. E pensare che abbiamo portato 3 generatori e tantissimi powerbank e io sono rimasto senza.

Questa è la lista del materiale che comperiamo con i soldi della cena di beneficenza: 

Alimentari per fare 300 sacchetti di circa 8 kg da distribuire alle famiglie

  1. Farina
  2. Maccheroni
  3. Zucchero
  4. Olio
  5. Fig.
  6. Avena
  7. Stufato
  8. Tè sfuso
  9. Biscotti
  10. Latte
  11. Pane
  12. Purea
  13. Zuppa
  14. Tovaglioli
  15. Pannolini per adulti
  16. Pannolini per bambini

Medicinali da distribuire su richiesta

  1. Capoprez
  2. Capopril
  3. Validol
  4. Analgin
  5. Corvalimento
  6. Corvalolo
  7. Barbovale
  8. Antimicotico
  9. Mefenamina
  10. Omez
  11. Valeriana
  12. Citramone
  13. Flukold
  14  Settembr
  15. Nemisil/afide
  16. Noshpa/drataverina
  17. Paracetamolo
  18. Ibuprofene

Nonostante la guerra non ci sono problemi di penuria di alimentari negli scaffali dei supermercati di Kiev. L'approvvigionamento è garantito dall'occidente e passa dalla Polonia, con grande rammarico dei russi, che se avessero potuto, oltre all'elettricità e all'acqua, avrebbero tolto anche gli alimentari.

16 grandi scatole di regali per bambini che abbiamo portato con il rimorchio da Rivne vanno a Cherson su un furgone militare, distribuite tramite Micholay Punchuk, direttore del servizio sociale di Gosha.

Cherson è sulla sponda destra del fiume Dnipro che stabilisce la linea del fronte attuale. I russi si sono ritirati sulla sponda sinistra. Dal 2014, in seguito all'occupazione russa della Crimea, è sede del governo in esilio della Repubblica autonoma di Crimea. Il 2 marzo 2022, nell'ambito dell'invasione russa, il sindaco di Cherson ha confermato l'occupazione militare della città da parte dell'esercito russo e della Rosgvardija. In settembre i russi hanno organizzato il referendum. L'11 novembre 2022 le truppe russe, dopo aspri combattimenti e molti morti, hanno abbandonato la città, ritirandosi oltre il fiume Dnipro. E' salito a sedici morti e 64 feriti il bilancio del bombardamento russo sulla città avvenuto il 24 dicembre. Lo ha annunciato il capo dell'amministrazione militare regionale di Cherson Yaroslav Yanushevych su Telegram, riferisce Ukrinform. I regali verranno distribuiti qui dai militari. Speriamo che possano portare un attimo di serenità a quei bambini. Forse riceveremo qualche foto. 

 

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Dal 20 dicembre 2022 al 3 gennaio 2023 siamo stati in Ucraina a portare i vostri aiuti fino nel Donbass a 4 km dal fronte dei combattimenti. Qui pubblichiamo la parte seconda del viaggio dove distribuiamo i regali per i bambini e poi andiamo a Kiev.

Il 2 dicembre 2022 abbiamo un appuntamento con il vicepresidente dell'Oblast Sergey Gemberg che ci ha dato un'onorificenza per il nostro lavoro.

Questo è il palazzo dell'Oblast di Rivne. Davanti a destra c'è una tenda riscaldata dove la popolazione viene a caricare il telefono e bere qualcosa di caldo quando manca la corrente. Io la notte precedente, ospitato dalla nonna di Pasha, non avevp dormito per il freddo, non riuscivo a riscaldarmi a alla mattina avevo 38 di febbre.

Serhiy HEMBERG ci conferisce una onorificenza per gli aiuti portati nel 2022 da IUVP

Ecco la traduzione:

Caro Mr. Livio Mengotti e tutti i volontari e gli sponsor di IUVP

L'amministrazione esprime il suo sincero ringraziamento per lo straordinario atteggiamento di umanità, compassione e cura per i cittadini ucraini per la loro sensibilità e il sostegno a tutti coloro che ne hanno bisogno, per la loro cura in un momento indescrivibilmente difficile per l'Ucraina.

Amministrazione statale regionale Serhiy HEMBERG 

Poi ci spostiamo a Gosha un villaggio dove distribuiremo i regali di Natale

Con Micholai abbiamo discusso come aiutare i casi sociali della sua regione. Ho capito che hanno enormi problemi: non hanno risorse abbastanza e ora con l'arrivo dei profughi della guerra sono al collasso.

Questo è l' ufficio di ricezione a Gosha. I sacchi di sabbia servono a fermare le schegge in caso di esplosione di bombe.

Nella regione di Gosha abbiamo distribuito regali a 4 famiglie diverse alla periferia di Gosha. Quasi tutti gli altri regali li distribuiranno gli operatori sociali il 1. gennaio. Qui la tradizione celebra il Natale dopo. Ho visto situazioni impressionanti.

Questa è una casa a Tuchyn dove abbiamo portato alimentari e regali

Questa è la cucina di uma madre abbandonata con 3 figli nel villaggio di Tuchyn

Micholay ci ha raccontato che purtroppo la madre è stata abbandonata ed è dipendente dall'alcool. Riceve contributi sociali ma non riesce a gestirli. I servizi sociali statali non hanno abbastanza risorse per fare fronte a questi casi. Micholay sta cercando di recuperare un edificio per ristrutturarlo e creare una struttura decente dove sistemare queste famiglie. 

Questa bambina nella casa in cui forse c'erano 15 gradi era senza pigiama rannicchiata sotto una coperta, ma quando ha visto i regali si è alzata

Video distribuzione regali ad un'altra famiglia

Video di una bambina che rivece i regali a Tuchyn, Ucraina, il 24 dicembre 2022

Video dell'arrivo in una casa poverissima, non c'è la luce

Ci ha commosso una bambina  che aprendo una scatola di cioccolatini Lindor, prima di prenderne uno per lei, ha contato quanti erano presenti e poi ha distribuito a ognuno un cioccolatino.

Video della bambina che distribuisce i cioccolatini.

Vi vorrei raccontare la storia di Tuchyn per illustrarvi perchè questi villaggi sono in queste condizioni. Prima della seconda guerra mondiale Tuchyn era una delle principali città del distretto e aveva una grande popolazione di etnia ebraica (circa 3000), polacca e ucraina, oltre ai resti della numerosa popolazione tedesca. Nella seconda guerra mondiale, dopo aver saputo dell'annientamento del ghetto ebraico a Rivne, i leader ebrei decisero che avrebbero resistito ai nazisti e liberato il ghetto di Tuchyn. I gruppi ebrei combattenti presero posizione, mentre all'alba del 24 settembre, le forze tedesche e gli ausiliari ucraini avanzarono verso le recinzioni del ghetto per annientare gli ebrei ribelli. Quando le forze della resistenza ebrea diedero il segnale, gli edifici del ghetto di Tuchyn e i magazzini tedeschi ai suoi margini furono dati alle fiamme. I gruppi ebrei combattenti aprirono il fuoco, sfondarono la recinzione del ghetto ed esortarono la popolazione ebrea a fuggire. Sotto la copertura del fumo e degli spari, circa 2.000 persone, circa due terzi della popolazione ebrea prigioniera del ghetto, comprese donne, bambini e anziani, fuggirono nella foresta. Le fiamme continuarono a bruciare per il resto della giornata e parte della successiva. Diversi tedeschi e poliziotti ausiliari ucraini furono uccisi. Morirono un terzo della popolazione del ghetto, compresi quasi tutti i combattenti.  

La rivolta si concluse sabato 26 settembre 1943. Incapaci di resistere alle condizioni delle foreste vicine, circa 300 donne, che stringevano i bambini,  tornarono a Tuchyn e furono fucilate. Molti degli altri morirono. Alcuni giovani si unirono ai partigiani e rimasero uccisi in combattimento. Dei 3.000 ebrei di Tuchyn, solo 20 erano ancora vivi il 16 gennaio 1944, quando la città fu liberata.

L'Ucraina è stata una terra flagellata dalle guerre e dalle invasioni. Prima i russi con Stalin la ridussero alla fame (holodomor). Quando i nazisti attaccarono la Russia, invasero l'Ucraina, molti ucraini videro la possibilità di liberarsi dai russi, aiutando i nazisti.  I nazisti vennero ricacciati dai russi e gli ucraini subirono una seconda invasione da parte dei russi che si vendicarono. Alla fine della seconda guerra mondiale gli ucraini si ritrovarono di nuovo sotto il giogo russo.

Con molto sarcasmo, ora nella narrativa della propaganda della Federazione russa è stata organizzata l'operazione speciale per liberare l'Ucraina dai nazisti, come se fossimo ancora negli anni 40.

Questi continui soprusi hanno impoverito soprattutto la popolazione rurale e oggi si vedono le conseguenze.
E case e le infrastrutture nelle regioni rurali sono in condizioni miserabili.

Qui trovate l'intervista e il video che una giornalista ci ha fatto in occasione della nostra visita a Hoshcha:
Video dell'intervista che una giornalista ci ha fatto a Gosha

Queste le parole scritte da Micholay;
Vivendo in Svizzera, è difficile comprendere appieno la situazione in Ucraina. Per questo Livio ha deciso di venire personalmente a consegnare il carico umanitario.
Accompagnati dai dipendenti Tercentr Svitlana Pavlyuk e Oksana Bus, abbiamo visitato famiglie che ora si trovano in circostanze di vita difficili e abbiamo consegnato doni ai bambini dagli abitanti della città di Poschiavo e dintorni.
I sorrisi e gli occhi gioiosi dei bambini sono diventati anche per noi adulti un meraviglioso regalo alla vigilia di Natale.
Ringrazio di cuore tutti coloro che aiutano a sentire lo spirito del Natale e creano un'atmosfera natalizia per i bambini della nostra comunità - Taras Blaschuk, Pavel Tekuchev, Hleb Suryaz e sua madre, che vive a Poschiavo e ha stabilito una collaborazione con il fondo di beneficenza Interventi Umanitari Valposchiavo.

Finita la distribuzione di regali a Tuchyn partiamo per Kiev.

Purtroppo arriviamo alle 23:20, quando è già in funzione il coprifuoco e quindi il posto di blocco in periferia della città non ci lascia entrare. Decidiamo di dormire vicino al posto di blocco dove erano arrivati i carri armati russi il 26 febbraio 2022.

Si vedono ancora le tracce della distruzione.

 

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Dal 20 dicembre 2022 al 3 gennaio 2023 siamo stati in Ucraina a portare i vostri aiuti fino nel Donbass a 4 km dal fronte dei combattimenti. Qui pubblichiamo la prima parte del viaggio fino a Rivne dove consegnamo il materiale e intervistiamo la responsabile del deposito dell'Oblast di Rivne. L'ntervista la trovate a fine articolo.

Dopo aver terminato la raccolta del materiale dal 17 al 20 dicembre abbiamo preparato e caricato tutto nel rimorchio

Abbiamo con noi 15 stufe elettriche e 3 generatori oltre a medicinali, vestiti caldi, candele, lampadine, ecc.

20.12.2022 prima tappa: rifornimento a Fuentes

20.12.2022 Cena in camper su un'area di sosta dopo Brescia.  Pasha e Angelina hanno apprezzato rigattoni con salsa al pomodoro all'arrabbiata.

Abbiamo viaggiato fino alle 2 di notte, dormito su un'area di parcheggio, io fino alle 8, poi siamo partiti, mentre loro dormivano ancora

21.12.2022 14:49 arriviamo in un paesaggio invernale: Schäffern in Austria

21.12.2022 16:00 a Vienna, pranzo in camper, riso Scotti superfino, salametti e pane poschiavino

21.12.2022 20:20 entriamo dalla dogana di Mikulov ( Nicolsburgo) nella Repubblica Ceca. Si vede illuminata la sua fortezza.

Questa è la fortezza Mikulov

22.12.2022 2:00, siamo arrivati in Polonia

22.12.2022 01:55 Angelina spedisce un pacco ai genitori in Bielorussia per il Natale

22.12.2022 12:16 le autostrade della Cechia e della Polonia sono molto belle

22 dicembre 2022 ore 12: Arriviamo a Korczowa-Krakovets,  è un valico di frontiera terrestre tra Ucraina e Polonia. Sul lato ucraino, si trova vicino alla città di Krakovets, Yavoriv Raion, Lviv Oblast. Da parte polacca si trova il villaggio di Korczowa, contea di Jaroslaw, Voivodato di Podkarpackie. 

 

 23.12.2022 ore 2:48 siamo in fila per passare la dogana

 

23.12.2022 ora alle 8 siamo finalmente in UCRAINA dopo 16 ore dall'arrivo a  Korczowa-Krakovetse. Non siamo riusciti a chiudere il documento doganale T1, che ci permetteva di attraversare l'Europa senza pagare dazi e IVA. Se non lo chiudiamo al ritorno ci costerà caro. Comunque proseguiamo verso Leopoli.

 23.12.2022 ore 10:16 siamo vicino a Leopoli. Incontriamo anche qualche auto di fabbricazione russa come la Lada qui sotto, che è stata fabbricata con le catene di montaggio della Fiat 124, che gli italiani hanno venduto ai russi, quando si sono messi a fare la Fiat Ritmo.

23.12.2022 11:50 Arriviamo a Rivne dove è cresciuto Pasha Tekuchev che è con noi con sua moglie Angelina

23.12.2022 11:59 passiamo davanti al teatro di Rivne. L'Ucraina ha tantissimi teatri.

23.12.2022 ore 12:12 Parcheggiamo a Rivne sul marciapiede vicino alla nonna di Pasha che si chiama Galina. Eventualmente la multa è di 5 €.

Da nonna Galina mangeremo il pranzo e faremo una doccia. Facciamo la prima esperienza di come vive la gente quando manca la corrente e scatta l'allarme aereo: nonna Galina si è messa a piangere dicendo "Ma quando finirà questa guerra?". Qui sotto nonna Galina con Pasha 20 anni fa.

23.12.2022 16:47 Dopo la visita alla nonna Galina che ci  ha dato da mangiare ci rechiamo al deposito regionale di Rivne dove vengono raccolti e smistati tutti gli aiuti che arrivano dall'Europa per l'Oblast di Rivne.

23.12.2022 16:52 Questa è una piccola parte del deposito di Rivne che si estende su due piani di circa 400 m2 ciascuno.

23.12.2022 ore 17:23 dopo aver scaricato metà del materiale facciamo un intervista ad Irena che è responsabile del deposito. Irena ci spiega dove andrà il nostro materiale.

Guarda l'intervista:

https://youtu.be/cOxpd-DQfFA

 

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Ancora aiuti per l’Ucraina. Questa volta recapitati direttamente da Livio Mengotti, presidente dell’associazione IUVP (Interventi Umanitari Valposchiavo), accompagnato dagli ucraini Pasha e Angela Tekuchev.

di Piergiorgio Evangelisti

Trecento pacchi e poi 15 stufe elettriche, tre generatori, coperte e vestiario: questo il carico partito da Poschiavo.

La missione è iniziata sabato 20 dicembre e terminerà il 4 gennaio 2023. Giovedì 22 passaggio della frontiera tra Polonia e Ucraina a Krakovet’s. Passati per Leopoli si sono diretti a Rivne, dove sono stati scaricati buona parte degli aiuti per la popolazione della zona. 16 grandi scatole di regali per i bambini di Cherson sono subito proseguite con un furgone dell’esercito, perché come sappiamo la città è soggetta a pesanti bombardamenti da parte russa. Mentre si stavano scaricando gli aiuti è venuta a mancare la luce, grazie alla strategia terroristica russa che colpisce le centrali elettriche ucraine. Le operazioni di scarico non si sono interrotte, agevolate dai fari degli automezzi.

Il furgone in coda al confine tra Polonia e Ucraina

Il giorno dopo, nel sobborgo di Hoshcha , sono entrati in alcune case. Una in particolare è parsa molto misera, senza riscaldamento, abitata da quattro bambini ed una madre, molto provata dalla vita. Bambini prima increduli e poi sorridenti per i regali.

 

Famiglia di Rivne a cui sono stati portati aiuti

In un incontro caloroso Mykola Panchuk, un’autorità locale responsabile dei servizi di assistenza, così si è espresso: “I sorrisi e gli occhi gioiosi dei bambini sono diventati anche per noi adulti un meraviglioso regalo alla vigilia di Natale. Ringrazio di cuore tutti coloro che aiutano a sentire lo spirito del Natale e creano un’atmosfera natalizia per i bambini della nostra comunità. È stato bello sentire da Livio che i residenti in Svizzera, come tutta l’Europa, percepiscono la guerra in Ucraina come un’aggressione da parte della Russia e stanno cercando di partecipare alla vita delle vittime di questa guerra. Esprimo la mia sincera gratitudine a a tutti i residenti della Valposchiavo per il loro aiuto e sostegno, per i vostri cuori gentili e sinceri”.

In una diversa sede il “nostro” Mengotti è stato anche insignito d’una onoreficenza per gratitudine. E lui ha voluto testare la Sanità ucraina. Un piccolo disturbo l’ha colpito: entro un’ora è stato visitato, sottoposto a raggi X e curato, a cifre irrisorie. Intanto Pasha e Angela si sono recati in grandi supermercati a Kyiv per acquistare alimenti e farmaci, con i soldi ricavati nella cena di beneficenza a Poschiavo di inizio dicembre. Non c’è penuria, infatti l’approvvigionamento è garantito dall’Occidente, passando prevalentemente per la Polonia. I prezzi? Molto competitivi, da tre a cinque volte inferiori che da noi. E comunque si è ritenuto giusto acquistare qui per sostenere l’economia locale.

Diploma d’onore per Mengotti

Mercoledì 28, partenza per il Donbass. Sosta notturna in un albergo a Pokrovs’k. Nessun ristorante in zona, ma Livio ha cucinato qualcosa nel camper, portato poi in camera. Qualcosa? Pizzoccheri! Forse non del tutto corrispondenti alla ricetta classica dell’Accademia di Teglio… Notte senza colpi di cannone, ma con il chiasso e le canzoni di soldati brilli. I colpi di cannone sono stati ben sentiti bene l’indomani (giovedì 29) a Kurachove… i russi a soli 10 chilometri.

Strada facendo ecco un edificio distrutto ieri da una granata. A questo punto Livio e gli accompagnatori vengono dotati di giubbetti antiproiettili. Il viaggio prosegue in avanti verso il villaggio di Krasnohorivka. Il fronte è a 2/3 chilometri. La gente accorre. La distribuzione di vestiti e alimenti è una benedizione. Ciliegine sulla torta: cioccolato svizzero e i biscotti di Giovanna (la moglie di Livio, per i pochi che non lo sapessero!). Adesso un missile russo viene intercettato a poca distanza. È il momento di tornare a ovest verso le retrovie, con il cuore a pezzi per i dolori visti e percepiti.

Si svuota il furgone e si distribuiscono medicinali

Piergiorgio Evangelisti

 

 

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Cari sostenitori di IUVP, abbiamo deciso che andremo personalmente in Ucraina a Kiev per consegnare i regali di Natale raccolti, circa 200 scatole, nell’orfanatrofio della regione che conta più di 200 orfani.

 Nel nostro furgone con rimorchio abbiamo ancora posto per altro materiale:

Siccome l’urgenza più grande per ora in Ucraina è superare il freddo dell’inverno con le infrastrutture distrutte, vorremmo raccogliere ancora il seguente materiale da consegnare insieme ai regali:

  • Abbigliamento invernale molto caldo e scarpe.
  • Bollitori e riscaldatori piccoli elettrici o a gas
  • Stufe elettriche o a gas piccole
  • Piccoli generatori di corrente
  • Power bank
  • Candele, fiammiferi e tutto quello che può servire nelle case senza corrente
  • Coperte calde e borse per l’acqua calda
  • Prodotti per l'igiene
  • Medicinali, materiale per medicazioni

Potete consegnare questo materiale entro il 16 dicembre 2022 alle seguenti persone:

Poschiavo

  • Laura Costa-Compagnoni (Tel.: 079 393 86 93)
  • Marcella Raselli (Tel.: 079 406 75 85)

Brusio

  • Assunta Paganini-Capelli (Tel.: 079 440 37 11)
  • Romano Dorsa (Tel.: 079 691 22 12)

Le Prese

  • Fernando Zanetti (Tel.: 078 679 88 52)

San Carlo

  • Livio Mengotti (Tel.: 078 649 00 95)

Seguite il viaggio e la consegna su www.iuvp.ch!

 

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La comunità ucraina della Valposchiavo ha invitato la popolazione ad una cena di beneficenza con le specialità ucraine al Centro Parrocchiale di Poschiavo il 3 dicembre 2022.

I migliori piatti della cucina ucraina sono stati serviti ai convenuti in una piacevole atmosfera per far conoscere le tradizioni ucraine. L’intento era di raccogliere donazioni per l'acquisto di medicinali e beni di prima necessità da spedire nei territori martoriati dalla guerra. La cena è stata molto particolare e significativa, perché con il sottofondo di musica tradizionale del luogo sono stati serviti i piatti tipici della cucina ucraina, che hanno il sapore della gastronomia orientale:

  • "BORSCH" Zuppa di barbabietola, vitello, patate
  • "GOLUBZI" Foglia di cavolo cappuccio, carne macinata, riso
  • "VERENIKY Z VUSHNYAMU" Ravioli dolci alle ciliegie

Piatto di Borsch

Il borsch ucraino è un piatto unico della cucina nazionale, la cui storia risale al XVII secolo ed è incluso nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO. Secondo i sondaggi la maggior parte degli ucraini lo considera il piatto preferito della cucina nazionale. Ogni casalinga sa come cucinarlo. La ricetta viene trasmessa dai genitori ai figli.

Il borsch classico è composto da circa 30 ingredienti. Tra questi i più importanti sono: barbabietole, cavoli, patate, carote, cipolle, carne di manzo e concentrato di pomodoro. Ma a seconda della regione la ricetta può variare. Tradizionalmente il borsch viene servito con ciambelle all'aglio e smetana (tipo di panna acida).

Con una maglietta bianca, un paio di jeans, un fiocco giallo e azzurro sul cuore le giovani ucraine e ucraini hanno servito gli invitati nella sala parrocchiale addobbata a festa con i colori della bandiera ucraina con tanta dignità e a testa alta, fieri della loro resistenza al nemico invasore, contenti e sorridenti di poter essere utili alla loro causa.

Per un momento la malinconia e i ricordi tragici della loro esistenza sono stati scacciati.

Alla fine, come nelle rappresentazioni teatrali, è stata presentata anche la squadra che ha lavorato in cucina. E l’applauso è stato lungo e sentito.

Paolo Tekuchev, ideatore e animatore

A nome della comunità ucraina Paolo Tekuchev con grande gratitudine ha ringraziato tutta la valle che li ha accolti senza pregiudizi e tutte le persone che li hanno aiutati a trovare un’esistenza sicura con un po’ di serenità.

Sono stati raccolti 4'300 CHF che serviranno ad acquistare medicinali, lacci emostatici, accessori per riscaldarsi, lampade a gas, candele, alimentatori, da portare in ucraina assieme ai regali di natale che abbiamo raccolto in valle e in Bregaglia, per aiutare la popolazione a sopravvivere l'inverno al freddo, senza acqua e corrente elettrica.

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La comunità ucraina è lieta di invitarvi ad una cena con le specialità ucraine. I migliori piatti della cucina ucraina ti stanno aspettando. Il nostro obiettivo è di creare una piacevole atmosfera e farvi conoscere le nostre tradizioni con l'intento di raccogliere donazioni per l'acquisto di medicinali e beni di prima necessità. Il prezzo della cena ad offerta libera.

"BORSCH" Zuppa di barbabietola, vitello, patate
"GOLUBZI" Foglia di cavolo cappuccio, carne macinata, riso
"VERENIKY Z VUSHNYAMU" Ravioli dolci alle ciliegie

Centro Parrocchiale Poschiavo 3 Dicembre 2022 19:00

SU PRENOTAZIONE ENTRO IL 30.11 +41 79 831 39 23

 

 

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L'Ecuador é uno degli stati del America Latina, e confina a nort con la Colombia, a sud-est con il Perú e a ovest con il Pacifico. Il territorio é costituito dalla zona costiera, la zona andina (sierra) e l'oriente ecuatoriano.

Da un punto di vista sociale ed economico, anche l'Ecuador sta soffrendo le conseguenze della pandemia del COVID 19, che ha precipitato il paese in un caos tremendo. Basti pensare alle notizie che raggiunsero anche l'Europa, sulla violenza e i massacri nelle carceri, specie del Litoral (Guayaquil), di Latacunga ed Esmeraldas.


Alla povertà materiale si aggiunge, quella ben più triste, della povertà morale, dove impera un relativismo ed egoismo incredibile. Si assiste a una perdita dei valori più elementari, che minacciano la convivenza pacifica, iniziando per il rispetto.


I morti per violenza, specialmente tra i giovani, é aumentato drasticamente. Solo nella città di Esmeraldas si contano 2-3 morti violente al giorno.

Centro San Juan Diego

La proposta del Vescovo nel VAE Antonio Crameri è stata la ristrutturazione della casa per i volontari, oltre che per incontri giovanili, nella zona della parrocchia La Anunciación. Purtroppo la situazione sociale in Esmeraldas ha peggiorato drasticamente in questo 2022, contando, da qualche mese a questa parte due o tre morti per sicariato. Le statistiche sono drammatiche. Dall'inizio dell'anno le morti si sono quadruplicate. Dalle ultime statistiche si parla di un 201% in più in relazione al 2021, avvicinandoci a 300 solo nella Provincia di Esmeraldas. E uno dei luoghi più rischiosi è il centro che avevamo pensato ristrutturare nel settore dell'Anunciación.

È per questo motivo che abbiamo deciso di iniziare la ristrutturazione del Centro San Juan Diego ex seminario minore. Vuol essere un centro per la formazione umana e spirituale.

I lavori consistono in nella sistemazione dei 17 bagni - doccia. Inoltre è  necessario rivedere i vari impianti: elettrico, idraulico, oltre che la posa di piastrelle nei bagni, nelle docce e nella cucina. A questo si aggiunge un sanamento di pittura, non solo per i bagni, ma anche gli altri locali: camere singole (4): cameroni (4); cucina e sala pranzo, oltre che saloni (2).

La nostra Associazione Interventi Umanitari ValPoschiavo ha deciso di contribuire con 3'000 CHF e mandare un volontario in dicembre in Ecuador.

 

 

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Il 27 ottobre 2022 abbiamo caricato 90 metri cubi di materiale per un totale di 9'560 kg destinato alla Comunità religiosa "Portatori di speranza" di Chisinau". Il materiale sarà distribuito nella regione e servirà soprattutto ad aiutare i profughi ucraini che arrivano in Moldavia

Il materiale è stato raccolto dai nostri volontari in Valposchiavo, Engadina e Bregaglia durante l'estate. Questo materiale ancora in buono stato sarebbe finito in discarica. La nostra associazione chiede un piccolo contributo a chi ci dona questo materiale per poterlo spedire alle popolazione povere. Un carico TIR per Chisinau ci costa 4'500 €. Tutto l'enorme lavoro dei volontari è gratuito.

 

 

 

Lista materiale in donazione per spedizione 27 ottobre 2022/Lista materialelor în donație pentru expediere 27 ottobre 2022
Descrizione Quantità cantitate quantity p=pallet b=box Peso greutate wheight Total wheight in kg  Prezzo pret price €   Total price € 
WC 4   40 160         5.00            20.00
Letto singolo 18   55 990         5.00            90.00
Materassi 65   25 1625         1.00            65.00
Passeggini 6   10 60         2.00            12.00
Piuminie coperte 44   4 176         1.00            44.00
Scatole vestiti  130 b 12 1560         2.00          260.00
Biciclette 6   25 150       10.00            60.00
Armadi 8   50 400         5.00            40.00
Finestre 30   50 1500       10.00          300.00
Tavoli 7   39 273         5.00            35.00
Armadi bagno 3   25 75         5.00            15.00
Lavandinii bagno 2   35 70         5.00            10.00
Mobili piccoli 44   25 1100         2.00            88.00
Poltrone e divani 19   44 836         5.00            95.00
Tappeti 5   15 75         5.00            25.00
Terraglia 15 b 12 180         5.00            75.00
Cucina 1   100 100       50.00            50.00
Cabina doccia 1   50 50       50.00            50.00
Stufe a legna 2   80 160       10.00            20.00
Sedie 9   20 180         2.00            18.00
Total       9560  kg        1’352.00

Vedi il video accelerato su YouTube

 

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Sabato pomeriggio 27 agosto 2022 presso la Capanna Scout a Li Curt, ha avuto luogo una festa molto particolare e significativa: la comunità ucraina, che in questi mesi ha trovato casa in valle, ha voluto organizzare un incontro con la nostra popolazione, per ringraziare dell’accoglienza ricevuta, ma anche per presentarsi e raccontarsi, superando i limiti linguistici. E ha voluto farlo in concomitanza della festa della liberazione ucraina, avvenuta 31 anni fa.

di Serena Bonetti

Una maglietta bianca, un paio di jeans, un nastrino giallo e azzurro sul cuore e tanta dignità, hanno voluto raccontare in italiano cosa sta vivendo il loro paese: in seguito all’invasione russa il loro popolo poteva vincere o morire; l’Ucraina ha scelto la lotta, perché non era pensabile vivere sotto una dittatura. Poi tutti in piedi davanti a noi, con alle spalle proiettata la loro bandiera sventolante sul cielo dell’Ucraina, hanno cantato in coro il loro inno nazionale. La mano sul cuore, lo sguardo fiero, la malinconia che diventava forza. La commozione e la fragilità l’abbiamo sentita noi invitati a quella festa. L’immagine delle due bambine bionde, serissime, con la mano sul cuore, concentrate nel canto è stata potente.

L’applauso è stato lungo e sentito, ma era solo l’inizio: balli, altri canti, un assaggio di un brano suonato su una specie di flauto, strumento antico tipico del loro paese, e poi un video sulla loro terra, sulla bellezza di quei luoghi. Immagini idilliache, di una terra che ancora era in pace, dove le stagioni cambiavano paesaggi e colori. Posso immaginare le emozioni che potevano sentire guardando quelle immagini: è venuta anche a me una sorta di malinconia commossa.

Poi è continuata la voglia di dire grazie, grazie alla valle che li ha accolti, alle persone che li hanno aiutati. E lo hanno fatto con un video creato da loro, un po’ serio un po’ ironico davvero simpatico e toccante (gentilmente fornito per questo articolo). Il senso di gratitudine infine è passato anche attraverso il cibo, mettendo in tavola per noi un sacco di prelibatezze, tutte ricette ucraine.

 

Penso alla parola Comunità e cerco nel dizionario la definizione precisa: insieme di persone unite tra loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni. Ecco, mi dico, queste giovani donne, coi loro bambini, con pochi uomini, coi loro problemi e le loro ferite, con la loro fierezza e sensibilità, sradicate dalla loro terra, sono davvero una comunità.

Una festa riuscita e apprezzata!

 

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Mi chiamo Yana. Ho 28 anni, sono nata a Mariupol e ho vissuto tutta la vita nella mia città natale. Fin dall'infanzia amavo passeggiare per le strade della mia amata città. Soprattutto io e i miei amici amavamo riunirci in centro e passeggiare vicino al Teatro Drammatico e al parco cittadino.

Non abbiamo mai fatto appuntamenti, bastava solo andare in questo posto e incontravi sicuramente amici. Amavamo viaggiare con la famiglia e gli amici sulle rive del Mar d'Azov, dove ammiravamo spesso albe e tramonti. Eravamo un grande gruppo di amici e la nostra passione era viaggiare in Ucraina. Abbiamo visitato tutti i posti più belli dell'Ucraina, allestito campi vicino ai laghi di montagna e la sera abbiamo cantato canzoni con una chitarra accanto al fuoco e abbiamo goduto della libertà e della giovinezza. In uno di questi viaggi, ho incontrato il mio futuro marito e ci siamo innamorati. Tre anni fa ci siamo sposati. Dopo poco è nato il nostro piccolo figlio Lena.

Con la nascita di nostro figlio, la nostra vita è diventata ancora più significativa. Abbiamo sognato molto, fatto progetti e pensato al nostro felice futuro. Abbiamo iniziato a costruire la casa dei nostri sogni dove volevamo vivere e crescere i nostri figli. Eravamo molto felici.

 

Il 24 febbraio, la mattina presto, ci siamo svegliati sentendo esplosioni. Era iniziata la guerra. Abbiamo telefonato ai nostri parenti e abbiamo deciso di unire la famiglia di mio marito e i miei genitori in un appartamento nel centro della città, nella speranza che fosse più sicuro il centro rispetto alla periferia. Mio marito è andato a prendere acqua e cibo, ha cercato di comprare almeno qualcosa, tutte le persone erano in preda al panico, le code nei negozi erano enormi, abbiamo capito che dovevamo fare scorta di cibo, perché nessuno sapeva cosa ci aspettava.

Teatro di Mariupol prima del 24 febbraio 2022

 

Presto iniziarono continui bombardamenti e nella nostra città rimanemmo senza elettricità, acqua, gas e comunicazioni. Non potevamo contattare i nostri parenti e amici in alcun modo.

Teatro di Mariupol dopo il 24 febbraio 2022

Non sapevamo se erano ancora vivi e non ci rendevamo assolutamente conto di cosa stava succedendo e cosa avremmo dovuto aspettarci. I bombardamenti e le esplosioni diventarono più frequenti. Nel nostro appartamento tutte le finestre e le porte interne sono volate via, a causa delle esplosioni. Nell’appartamento avevamo 5 gradi Celsius, e senza gas io cercavo di riscaldare mio figlio di un anno tenendolo tra le miei braccia. Gli uomini per strada accendevano fuochi per cuocere il cibo e scaldare l'acqua. Un giorno sono arrivate direttamente le bombe sulla nostra casa e i frammenti di una granata hanno colpito mio marito. Abbiamo cercato di salvarlo, ma purtroppo è morto.

Da quel giorno la mia vita si è trasformata in un inferno. Per 10 giorni eravamo seduti nel corridoio di quello che restava della casa. Sono stati i 10 giorni peggiori della mia vita. Tutto intorno fischiavano ed esplodevano bombe provenienti dai carri armati e dagli aerei.

Ma ancor di più tutto era distrutto dentro di me. Volevo solo morire. Mio figlio piangeva costantemente e vedevo la paura e l’orrore nei suoi occhi. Mi sono ripresa e mi sono detta che dovevamo andarcene a tutti i costi. Mio figlio doveva vivere.

Ho preso uno zaino con tutto il necessario per il bambino e con mia madre e mio figlio siamo scappati sotto i bombardamenti. Siamo stati fortunati. Siamo riusciti a scappare vivi. A quanto pare, abbiamo un bravissimo angelo custode. Quando siamo arrivati in Ucraina occidentale, i volontari si sono messi in contatto con noi tramite gli amici di mio marito e ora siamo a Poschiavo.

Siamo al sicuro e lontano dalla guerra. Abbiamo incontrato molte persone gentili e generose che ci aiutano. Una famiglia ci ha dato il loro appartamento. Ora abbiamo la nostra casa temporanea, ma molto accogliente. I membri della famiglia amano molto il piccolo Leva e Leva li adora. Li chiama “nona” e “nono”. Passano molto tempo insieme e gli insegnano l'italiano. Leva è così felice e li ripaga con tutto il suo amore. Prima di allora, noi e diverse altre famiglie abbiamo vissuto per due mesi in un appartamento messo a disposizione dalla Chiesa Evangelica di Brusio. Per tutto questo tempo dei meravigliosi volontari ci aiutano e si prendono cura di noi. Siamo infinitamente grati a tutti coloro che ci ricevono con tanta cura e attenzione.

A Poschiavo e Brusio ogni martedì ci incontriamo tra noi ucraini e gli abitanti della Valposchiavo. Ci sono tante persone cordiali e generose che si impegnano per tutti noi.

Tutti gli ucraini vanno alle lezioni di italiano. Siamo divisi in tre gruppi. Grazie a questa opportunità e ai nostri meravigliosi insegnanti, molto presto saremo in grado di comunicare con tutti nella stessa lingua e ringraziare tutti personalmente.

Ci è stata data anche la possibilità di partecipare al mercato locale e, grazie a questo, sono tornata alla mia attività preferita, ricamare spille con perline. Tante cose meravigliose accadono nelle nostre vite, grazie a voi.

Non ci stancheremo di ringraziare tutti gli abitanti della Val Poschiavo per il grande aiuto per tornare a vivere e andare avanti.

 

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Questa è la quarta volta che Paolo e Glep ripartono con un carico prezioso per Rivne in Ucraina

A Chiavenna si è costituito il gruppo AUV - Ausili Ucraina Valchiavenna composto dai referenti territoriali delle associazioni di volontariato presenti in valle per far fronte all'emergenza profughi dell'Ucraina nella nostra Valchiavenna.

E' stata attivata una raccolta di ausili e presidi di tipologia sanitaria (presidi di assorbenza, stampelle, deambulatori, cuscini antidecubito e altro).

Una grossa parte delle donazioni era già stata inviata, in collaborazione con il Coordinamento Emergenza Profughi di Chiavenna, direttamente in territorio di guerra in Ucraina.

È rimasto ancora un po' di materiale che gentilmente il gruppo AUV ha messo a nostra disposizione.

Di ogni ausilio donato è stata valutata l'idoneità e si è provveduto alla sanificazione secondo le normative COVID.

Ecco l'elenco del materiale:

100 confezioni di presidi incontinenza di vari modelli e taglie, più 9 pacchi di traverse.

48 scatole da 12 compresse di garza sterile 36x40 scadenza 2024

48 scatole da 12 compresse di garza sterile 36x40 scadenza 2023

5 confezione benda da fissaggio autoadesiva 10x20 scadenza 2024

2 pacchi da 10 rotoli di bende scadenza 2023

2 pacchi da 1 kg di garze idrofile 20x20 scadenza 2023

12 pacchi di benda fissaggio autoaderente (self adhesive soft) 10x20 scadenza 2024

6 pacchi di cerotto elastico ipoallergenico scadenza 2023

1 pacco di benda a rete tubolare 25 metri scadenza 2024

8 paia di stampelle

1 deambulatore

2 cuscini antidecubito

Noi abbiamo acquistato per 3'000 CHF di medicine e kit prontosoccorso, 33 sacchi a pelo e 7 materassini,  e dato a Paolo e Glep 700 € per il viaggio.

Questo sarà l'ultimo viaggio con questo bus che ha superato i 350'000 km. Ormai sterzo, cambio e freni sono da rifare. In Svizzera la riparazione costa troppo. Il bus verrà venduto in Ucraina al miglior offerente.

Cerchiamo ora un bus d'occasione per continuare l'assistenza all'Ucraina.

Ringraziamo di nuovo tutti i donatori e in special modo il gruppo AUV Valchiavenna.

 

 

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Dopo che la spedizione a Rivne in Ucraina è andata a buon fine, carichiamo un TIR di 90 metri cubi per un totale di 10'860 kg destinato a Chisinau in favore dei rifugiati ucraini

Irinel Chelariu il nostro camionista di fiducia chiude il TIR pieno zeppo

I volontari che hanno aiutato a caricare il camion da sinistra verso destra:

Tarcisio Della Cà, Werner Brändle, Paolo Zala, Auda Dorsa, Irinel Chelariu, Severino Passini, Massimo Perepelytsia, Massimo Chyniakov, Andrey Pugachov (gli ultimi tre sono di Mariupol). Mancano Fernando Zanetti e Luigi Beti che stanno recuperando i letti della casa anziani.

Lista del materiale:

(i prezzi sono simbolici e sono intesi a fini doganali)

Descrizione Quantità  p=pallet b=box Peso  Totale in kg Prezzo in  Totale in €
Letto singolo 29   65 1885 5.00 145.00
Letto ospedale 14   110 1540 5.00 70.00
Materasso semplice 7   35 245 3.00 21.00
Sedia a rotelle 1   60 60 5.00 5.00
Piumini e coperte 10   8 80 5.00 50.00
Vestiti  135 b 15 2025 2.00 270.00
Articoli per Igiene  2 b 15 30 10.00 20.00
Lavagne scuola 5   100 500 10.00 50.00
Acqua minerale 1 p 400 400 20.00 20.00
Biciclette 6   35 210 20.00 120.00
Doghe 25   25 625 5.00 125.00
Panca 1   60 60 10.00 10.00
Finestre 13   70 910 10.00 130.00
Tavoli 13   50 650 5.00 65.00
Armadi 8   70 560 10.00 80.00
Poltrone e divani 4   60 240 5.00 20.00
Giocattoli 2 b 15 30 5.00 10.00
Comodini 2   15 30 1.00 2.00
Tappeti 6   20 120 5.00 30.00
Sedie 22   30 660 2.00 44.00
Totale       10860 kg

1’287.00€

 Ringraziamo la popolazione della Valposchiavo, dell'Engadina Alta e della Val Bregaglia per la donazione della merce e dei contributi.

 

 

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Con il materiale e i contributi raccolti in Bregaglia e in parte in Valposchiavo, Pavlo e Glep, i due  ucraini che si sono rifugiati da noi, sono tornati per la terza volta a Rivne con un carico prezioso di alimentari, medicinali, articoli per l'igiene e vestiti per l'estate.

Dopo aver caricato materiale a Vicosoprano e al centro di raccolta a Campascio, con il loro bus strapieno, che ormai ha superato i 350'000 km, sono partiti con la speranza di arrivare sani e salvi al centro di raccolta ucraino a Rivne.

Sono 1'850 km attraverso la Svizzera, Austria , Germania, Cechia, Polonia e Ucraina

Rivne, in ucraino Рівне prima del 1991 e in russo Ровно, traslitterato Rovno, in polacco Równe, è una città dell'Ucraina occidentale, centro amministrativo dell'oblast' di Rivne e del distretto di Rivne. È un importante nodo autostradale (collega Brėst, Kiev, Leopoli) e ferroviario (Zdolbuniv, Sarny, Kovel') ed è sede di un aeroporto internazionale. La popolazione nel 2021 è di circa 250'000 abitanti. In questa città è stato allestito un centro di raccolta di tutto il materiale che viene dall'occidente e che passa attraverso la Polonia. Da qui, attraverso un'organizzazione che gestisce le richieste più urgenti, il materiale viene distribuito in tutta l'Ucraina.

Un grande grazie ai comune di Brusio, Bregaglia e Poschiavo, che hanno contribuito ognuno con 5'000 CHF, alla popolazione della Bregaglia e della Valposchiavo che ha raccolto materiale e contributi in denaro. Stiamo ora organizzando un trasporto in Moldavia a Chișinău, dove con l'aiuto dell'Associazione "Portatori di Speranza" contribuiamo ad aiutare 250 rifugiati provenienti dalla zona di Odessa.

 

 

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Il Gruppo evangelico umanitario della Bregaglia con Nadia Crüzer e Rodolfo Maurizio ha salutato un folto e interessato pubblico alla manifestazione del 10 maggio 2022 nella palestra di Stampa. Presente anche una delegazione poschiavina di sei rappresentanti di Interventi Umanitari Valposchiavo assieme a Romano Dorsa rappresentante di GOSEE.

Interessantissima e didatticamente molto ben presentata la storia geografica, politica, culturale dell'Ucraina da parte di Marco Giacometti, insegnante presso la scuola superiore di Bregaglia. Egli ha sposato una ucraina e quindi conosce molto bene anche la situazione attuale.

Marco Giacometti illustra con l'aiuto del proiettore la storia dell'Ucraina

In primo piano Rodolfo Maurizio e alcuni ucraini rifugiati

Presenti erano anche sei ucraini rifugiati, tre della Bregaglia e tre della Valposchiavo ai quali sono state poste numerose domande. Le risposte sono state commoventi e rispecchiano la tragicità e la tristezza della guerra.

La manifestazione ha rinsaldato i legami esistenti da molti decenni tra il Gruppo evangelico per gli interventi umanitari della Bregaglia e l’Associazione Interventi Umanitari Valposchiavo.

Cogliamo l'occasione per ringraziare la popolazione della Bregaglia per il grande sostegno continuamente dimostrato verso la causa umanitaria.

 

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10 maggio 2022, ore 20:00, Palestra Stampa: aiutiamo le vittime della guerra in Ucraina!

Di fronte a tanta brutalità, dolore e sofferenza, il Gruppo ecumenico d'aiuto umanitario della Bregaglia invita calorosamente tutti ad una serata presso la palestra a Stampa, martedì 10 maggio, con inizio alle ore 20, per esprimere vicinanza e solidarietà ai colpiti dall'invasione russa e apportare fattivo aiuto.

Marco Giacometti, insegnante presso la nostra scuola superiore, terrà una breve introduzione a carattere storico-geografica. In seguito, tre signore ucraine, Natalya Giacometti e Olga Rogantini, residenti in Valle e Alesia Shcherbak, rifugiata, ci parleranno di come si presenta la situazione nelle rispettive regioni e come vivono questa difficile situazione, per noi inimmaginabile. Commenteranno anche dei filmati. Ci sarà la possibilità di porre delle domande.

Il Gruppo umanitario della Bregaglia collabora strettamente con Interventi umanitari Valposchiavo (IUVP), che organizzerà prossimamente un terzo trasporto in Ucraina con materiale di urgente necessità quali: indumenti e alimenti per neonati e bambini, l'occorrente per l'igiene personale soprattutto per donne e bambini, fornelli a gas. Questo materiale dev'essere consegnato ai collaboratori elencati sotto entro venerdì 20 maggio. Inoltre, si raccoglie del denaro per l'acquisto di medicinali come antidolorifici, antinfiammatori, disinfettanti ecc. che verranno comperati da personale medico dove costa meno (per informazioni complete sull'attività di Interventi Umanitari Valposchiavo consultate il sito www.iuvp. ch).

Contributi in denaro possono essere versati sul seguente conto intestato a Interventi umanitari Valposchiavo:

Banca Cantonale Grigione
7001 Coira
IBAN: CH83 0077 4000 3624 9000 0
Interventi Umanitari Valposchiavo
7742 Poschiavo
Conto 70-216-5

Ringraziamo sentitamente già sin d'ora per la partecipazione e il prezioso sostegno.

Gruppo ecumenico d'aiuto umanitario

Informazioni per la raccolta di materiale:

  • Tosca Giovanoli-Wazzau, Soglio
  • Carmen Giorgetta-Pellicioli, Castasegna
  • Manuela Marazzi-Rogantini, Bondo
  • Liane Ruinelli-Giovanoli, Stampa
  • Madlaina Del Re, Montaccio
  • Annalisa Crüzer-Pozzoli, Borgonovo
  • Pastora Simona Rauch, Vicosoprano
  • Chiara Giovanoli-Giuriani, Vicosoprano
  • Lucia Nusser-Maurizio, Casaccia
  • Rodolfo Maurizio-Ghilardi, Maloggia/Maloja
  • Nadia Crüzer, Vicosoprano
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Questa è la seconda volta che Pavlo e Gleb partono con il loro bus carico di beni preziosi per sostenere la popolazione ucraina che si sta difendendo dall'invasione russa.

Questa è la lista del materiale raccolto e donato dalla popolazione:

 Pavlo felice di poter finalmente partire:

Con i vostri contributi abbiamo acquistato 1'000 CHF di kit di pronto soccorso, lacci emostatici, antidolorifici che sono essenziali per la sopravvivenza in guerra.

Angeline e Pavlo con il kit di lacci emostatici

 

 

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Guidati dal Presidente, Livio Mengotti, i soci di IUVP- Interventi Umanitari Valposchiavo - si sono riuniti venerdì scorso, 8 aprile 2022, per i lavori dell’assemblea annuale ai quali hanno partecipato e votato 35 persone.

di Enrica Praolini corrispondente di Il Grigione Italiano

Un’occasione per rivedersi, dopo lo svolgimento in modalità virtuale dello scorso anno e per analizzare, oltre ai risultati, anche i nuovi obiettivi, in particolare sul fronte della guerra; ospiti della serata i due ragazzi ucraini ormai conosciuti da tutta la popolazione, Hlib Suriaha e Pavlo Tekuchev, rifugiati in valle da quando sono scappati da Kiev, all’i inizio di marzo; una fuga insieme ad altri 7 connazionali alla quale ha fatto seguito, nelle scorse settimane, un rapido e temporaneo rientro in patria proprio per portare gli aiuti raccolti da IUVP.

Dunque una storia che li ha visti passare, in una manciata di giorni, dalla condizione di profughi a quel la di volontari oltre che testimonial ed interpreti preziosi dei principali bisogni nelle zone maggiormente col pite dal conflitto.

Un ruolo essenziale il loro, anche in prospettiva se e quando aumenterà il numero di coloro che scappano dal territorio ucraino e approdano in Svizzera e stanti i dati di disponibilità a livello cantonale, anticipati da Mengotti, con la previsione di poter gestire circa 9000 profughi nei Grigioni ed una capienza in valle quantificata in circa 200 persone per le quali bisognerà eventualmente organizzare la gestione superando problemi organizzativi non indifferenti; soprattutto mamme con bambini e ragazzi in età scolare per i quali bisognerà pianificare un’attività scolastica adeguata.

«Abbiamo portato in salvo 24 persone che rischiavano la vita - hanno raccontato i giovani, entrambi attori del Teatro di Kiev - dopo aver lasciato a destinazione oltre 1000 chili di materiale fra medicine, cibo e vestiario; tutto ciò grazie all'immensa generosità dei valposchiavini. La maggior parte di chi è giunto fino a qui proviene da Mariupol e non ha più né casa né altro: non avrebbero mai avuto la possibilità di scappare da soli! In dieci giorni sono passati dalla disperazione al pensiero di poter sopravvivere - hanno testimoniato ancora i ragazzi - parliamo in particolare di donne anche in età avanzata che sono sopravvissute in un rifugio sotterraneo per due settimane»>.

Sullo sfondo la storia di Olga Surihaha, mamma di Hlib, il tramite che ha dato avvio a questo slancio di solidarietà essendo già a Poschiavo per lavoro prima dello scoppio del la guerra; vicende toccanti a cui gli ospiti hanno fatto seguire una disamina della situazione attuale partendo dall'inquadramento geografico e storico.

Per la parte più strettamente legata alla vita associativa, dopo aver ricordato i soci che non ci sono più, il presidente ha illustrato quanto fatto lo scorso anno ottenendo approvazione unanime; un dato spicca su tutti: 1500 ore di volontariato censite e documentate, ma la ricchezza è ben più grande.

L'elenco delle missioni umanitarie è lungo e le trasferte hanno cadenza praticamente mensile: il camion di aiuti inviato a febbraio al campo profughi vicino a Pila, in Bosnia in collaborazione con la comunità bosniaca del Ticino; il tir con 90 metri cubi di materiale mandato in Moldavia il mese successivo; poi l'assemblea da remoto ad aprile, nel pieno della pandemia e l'invio delle finestre per un centro comunitario degli zingari moldavi. Ancora: materassi in Romania e in Congo, soprattutto per gli orfanotrofi; presa in carico dei letti elettrici dismessi dall'ospedale di Samedan per la successiva distribuzione; raccolta di risorse economiche - come la vendita delle arance - e preparazione e spedizione dei regali di Natale per i bambini delle aree in difficoltà.

Il rapporto di cassa e dei revisori dei conti è stato archiviato con approvazione unanime, così come l’assemblea ha salutato con favore l’ingresso di nuove leve, in sostituzione delle progressive uscite, all’interno del comitato che guida le attività.

Il ruolo di protagonisti spetta su questo fronte ai giovani, con la nomina di Laura Costa Compagnoni e Ro mano Dorsa entrambi già impegnati nel sociale da tempo ed entrati con entusiasmo e per acclamazione.

Per loro, come per il resto del gruppo, il tempo degli applausi è breve anche alla luce del programma già fitto delle prossime settimane; naturalmente, anche se la guerra in corso assorbirà gran parte degli sforzi, gli impegni ordinari non possono rallentare: nell’imminenza è infatti previsto un nuovo invio di materiale a Kiev ma anche una spedizione per portare aiuti alle comunità moldave e nuovi interventi in Romania.

Proprio a quest’ultima è stato destinato un contributo economico per l’aiuto psicologico a chi, in fuga dal conflitto, arriva con gravi traumi; il denaro servirà ad attivare servizi di assistenza professionale e specializzata presso dei container già allestiti sul posto e all’interno di un edificio individua to per questo scopo.

Fra i ringraziamenti della serata – ma uno li rappresenta tutti - quello alla ditta Iseppi, (rappresentata in assemblea da Delio, titolare della ditta) che ha messo a disposizione propri magazzini di Campascio per una quota simbolica consentendo così lo stoccaggio e la perfetta gestione di tutto il materiale che viene raccolto.

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HLIB SURIAHA e PAVLO TEKUCHEV scappati all’inizio di marzo da Kiev con altri 7 rifugiati, sono ritornati a Kiev il 31.03.2022 con i nostri aiuti raccolti in valle. Di nuovo sono tornati a noi con altri 5 rifugiati e ci hanno raccontato la loro esperienza durante l'assemblea ordinaria dell'8 aprile. Ora di nuovo fremono per poter tornare ad aiutare l'Ucraina:

 

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Il Cantone prevede di trovarsi a gestire, a breve, circa 9000 profughi provenienti dall’Ucraina martoriata dalla guerra.

Questa la notizia data ieri sera 8 aprile 2022 a margine dell’assemblea annuale dell’Associazione IUVP svoltasi presso l’Hotel La Romantica a Le Prese. In Valposchiavo, secondo quanto riportato dal presidente Livio Mengotti, ne arriveranno circa 200 e bisognerà organizzarne la gestione da tutti i punti di vista, superando diversi problemi organizzativi.

Oltre alla questione abitativa, trattandosi soprattutto di mamme con bambini e ragazzi in età scolare, bisognerà rapidamente pianificare l’attività scolastica. Interlocuzioni in tal senso sono già in corso fra organismi competenti ai quali Interventi Umanitari Val Poschiavo ha già dato la propria piena disponibilità e collaborazione.

Leggi l'articolo completo apparso su Il Grigione Italiano il 14.04.2022

Enrica Praolini
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09 Aprile 2022